In TV c'è più calcio che in una cura per osteoporosi.— Caparezza
In TV c'è più calcio che in una cura per osteoporosi.
Ma l'amore che cos'è? È un concetto che vuol dire tutto e niente. Dall'amore scontato dell'uomo innamorato all'amore in senso lato per la gente.
Inglesi professori che non imparano altra lingua, inglesi non dovranno mai cambiare moneta, inglesi guideranno sempre dal lato sbagliato per questo chi va a Londra so che ritorna un po' cambiato.
La musica non è una gara. Per questo sono contro i talent.
Ostentare la modestia è una cosa da superbi.
La nozione che una coppia di giovani possa essere messa assieme, senza essersi mai visti, e finire sposati dopo poche settimane era ristretta ad alcuni paesi del Terzo Mondo ancora dediti alle pratiche dei matrimoni combinati. Ora è un reality show.
La televisione è un passatempo familiare. Qualcosa come i concerti della Scuola Domenicale, con regolari iniezioni di cultura.
Non ha molta importanza che s'introduca il televisore in ogni aula: la rivoluzione è già avvenuta nelle case. La tv ha mutato la nostra vita sensoriale e i nostri processi mentali.
La televisione è una ladra di tempo. Quando i bambini la guardano ininterrottamente per ore, non fanno molte cose che sul lungo periodo possono essere assai più importanti dal punto di vista del loro sviluppo.
La cosa terrificante della tv è che la guardi da solo. E più la guardi più la solitudine aumenta. E la solitudine è il grande problema della contemporaneità.
La Televisione ha tutte le caratteristiche del farmaco: agisce sul sistema nervoso centrale, crea un'elevata dipendenza, necessita di dosi crescenti e, infine, disorganizza la tua vita.
La televisione ci porta cose che inducono a pensare, ma non ci lascia il tempo per farlo.
Ormai la parola pubblica è morta, sostituita da un potentissimo elettrodomestico. Chi lo possiede - per dirla con De Gasperi - «vince le elezioni».
Le differenze maggiori tra i vari canali televisivi sono tuttora le previsioni del tempo.
La tv tiene unite molte più coppie di quanto non facciano i bambini o la chiesa.