Se possiedi le parole, possiedi le cose.— Cesare Marchi
Se possiedi le parole, possiedi le cose.
La superbia scava abissi di odio tra i sottomessi e i soprastanti, continuamente pungolati, quest'ultimi, dall'insana smania di eccellere.
L'unità d'Italia, sognata dai padri del risorgimento, oggi si chiama pastasciutta; per essa non si è versato sangue, ma molta pummarola.
L'avarizia accumula ricchezze che usa per il tornaconto personale, non nell'interesse collettivo.
I fidanzati non si scrivono più, stanno ore al telefono, apparecchio più rapido e meno compromettente, perché ti consente di dire alla ragazza: "Ti amo con tutto il quore" e lei non s'accorge che l'hai pensato con la q.
Ben di rado avviene che le parole affermative e sicure d'una persona autorevole, in qualsivoglia genere, non tingano del loro colore la mente di chi le ascolta.
Nell'oscurità le parole pesano il doppio.
In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore.
Ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.
La parola è lo specchio dell'anima, appena un uomo parla, rivela ciò che è.
Ogni parola è un pregiudizio.
La parola è un'ala del silenzio.
Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.
Le parole possono essere paragonate ai raggi X, se si usano a dovere, attraversano ogni cosa. Leggi, e ti trapassano.
Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza.