C'è qualcosa di più triste che invecchiare, ed è rimanere bambini.
C'è gente per cui la politica non è universalità ma soltanto legittima difesa.
Le puttane battono a soldi. Ma quale donna si dà altro che a ragion veduta?
Per vivere bisogna aver forza e capire, scegliere.
Non è che accadono a ciascuno cose secondo un destino, ma le cose accadute ciascuno le interpreta, se ne ha la forza, disponendole secondo un senso, vale a dire, un destino.
Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.
Il bambino è padre dell'uomo.
Il bambino è turbolento, egoista, senza dolcezza e senza pazienza; e nemmeno può, come il semplice animale, come il cane e il gatto, far da confidente ai dolori solitari.
Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
Un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Che grazia inimitabile hanno i bambini prima di imparare a danzare!
Non c'è, a questo mondo, grande scoperta o progresso che tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste.
Dove ci sono bambini c'è un'età dell'oro.
Conviene a chi nasce molta oculatezza nella scelta del luogo, dell'anno, dei genitori.
Ogni bambino che viene al mondo è più bello di quello che l'ha preceduto.
I bambini partecipano sempre, per istinto mimetico, al nervosismo di chi sta con loro; e in particolare avvertono sempre ogni turbamento o ogni sovversione imminente, di qualunque genere, nella situazione familiare.