Al danno s'aggiungerebbe la beffa.— Marco Tullio Cicerone
Al danno s'aggiungerebbe la beffa.
Saldissima è l'amicizia tra uguali.
La liberalità non ha fondo.
Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle ghiottonerie della mensa, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.
La fame è il condimento del cibo.
Chiunque sia colui che la sfortuna va cercando, lo trova facilmente.
Niente va mai così male che non possa andar peggio.
Le cose peggiorano sempre prima di migliorare.
Non si è mai sventurati se non per propria colpa.
Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole.
Sulle cime più alte cadono i fulmini, e dove incontrano maggiore resistenza arrecano più danno.
Degli sciocchi è maestro non il discorso, ma la sventura.
Chi muore ricco muore disgraziato.
Al gioco sono sfortunatissimo. Sono l'unico al mondo cui capita una mano di poker con cinque carte senza che ce ne siano due dello stesso seme.