Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini si devono pesare e non contare.
Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle ghiottonerie della mensa, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.
Non esiste fortezza tanto forte che il denaro non la possa espugnare.
La giustizia è la gloria suprema delle virtù.
La vera gloria mette radice, anzi si estende, mentre tutte le false pretese cadono come fiori: una finzione non può durare.
L'amicizia comporta moltissimi e grandissimi vantaggi, ma ne presenta uno nettamente superiore agli altri: alimenta buone speranze che rischiarano il futuro e non permette all'animo di deprimersi e di abbattersi.
I cattivi amministratori sono eletti dai bravi cittadini che non vanno a votare.
I meccanismi della costituzione democratica sono costruiti per essere adoprati non dal gregge dei sudditi inerti, ma dal popolo dei cittadini responsabili: e trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere.
I cittadini di una società civilizzata, le persone cioè che si comportano civilmente, non sono il risultato del caso, ma sono il risultato di un processo educativo. E in che cosa consiste fondamentalmente un modo civilizzato di comportarsi? Consiste nel ridurre la violenza.
Dinanzi alla legge tutti i cittadini erano uguali, ma non tutti erano, appunto, cittadini.
Il cittadino informato può decidere, il cittadino disinformato "crede" di decidere.
Quelli cittadini che appetiscono onore e gloria nella cittá sono laudabili e utili, pure che non la cerchino per via di sètte e di usurpazione, ma con lo ingegnarsi di essere tenuti buoni e prudenti, e fare buone opere per la patria.
Login in corso...