Siamo schiavi della legge, per poter essere liberi.— Marco Tullio Cicerone
Siamo schiavi della legge, per poter essere liberi.
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichità.
L'uso continuo dedicato ad una cosa, spesso vince l'ingegno e l'arte.
Rimanere all'oscuro di quello che è capitato prima della propria nascita vuol dire rimanere per sempre bambini.
Nulla di tanto assurdo può essere detto che non venga sostenuto da qualche filosofo.
Anche una vita breve è abbastanza lunga per vivere con virtù e onore.
Non basta limitarsi a non operare contro la legge; bisogna operare a seconda della legge. Non basta il non nuocere: bisogna giovare ai vostri fratelli.
È pericoloso dire al popolo che le leggi non sono giuste, perché obbedisce proprio per il fatto che le crede giuste. Perciò bisogna dirgli al tempo stesso che deve obbedire loro perché sono leggi, così come deve obbedire ai superiori non perché sono giusti, ma perché sono superiori.
Spesso il primo sentimento che si presenta in morale non è il migliore per la legislazione, chiave che spiega i motivi e i pretesti di molte cattive leggi.
La legge è uguale per tutti gli straccioni.
Non v'è cosa più pericolosa di quell'assioma comune che bisogna consultare lo spirito della legge. Questo è un argine rotto al torrente delle opinioni.
Senza legge non c'è ordine né libertà.
La legge ci ha onorati: che possiamo onorarla a nostra volta.
La legge è fatta per la protezione dei bricconi.
Le leggi sono come ragnatele: quando qualcosa di leggero e di debole ci cade sopra, lo trattengono, mentre se ci cade una cosa più grande, le sfonda e fugge via.
Le leggi inutili indeboliscono quelle necessarie.