Si può indurre il popolo a seguire una causa, ma non far sì che la capisca.
Chi vede il giusto e non lo fa è senza coraggio.
Si hanno due vite. La seconda comincia il giorno in cui ci si rende conto che non se ne ha che una.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Il successo dipende dalla preparazione precedente, e senza una tale preparazione c'è sicuramente il fallimento.
Poiché vogliamo insegnare agli altri la via della virtù, incominciamo dall'entrarvi noi medesimi, e ci seguiranno.
Ogni causa produce più di un effetto.
L'oscurità delle cause fisiche moltiplica agli occhj del popolo le azioni delle cause morali.
Le cause di ogni avvenimento assomigliano alle dune del mare: una è preposta sempre all'altra, e l'ultimo 'perché', presso il quale si potrebbe riposare, sta nell'infinito.
Morire per una causa non fa che questa causa sia giusta.
Non è forte la causa che è appoggiata da una moltitudine, bensì quella che ha un uomo forte a sostenerla.
Le cause non sono sconfitte quando cadono gli uomini che le rappresentano.
Dovremmo sforzarci di fare le cose allo stesso modo: non utilizzando la violenza per combattere per la nostra causa, ma non partecipando a qualcosa che crediamo sia sbagliato.
Non conosciamo il vero se non conosciamo la causa.
Nessuno può essere giudice in una sua causa.
È nota col nome di perseveranza quando si tratta di una buona causa, e di testardaggine quando la causa è cattiva.