Non aver mai paura di ridere di te stesso, dopo tutto, potresti perderti la barzelletta del secolo.
Si ricorre al motto tendenzioso con speciale predilezione per poter aggredire e criticare persone altolocate che pretendono di esercitare un'autorità. In questi casi il motto è una ribellione contro questa autorità, una liberazione dall'oppressione che essa esercita.
Non mi prendo più sul serio come un tempo, ma il lavoro è migliorato e mi diverto di più.
È dall'ironia che comincia la libertà.
Temere l'ironia, è temere la ragione.
Faccio molte conferenze e comincio sempre ironizzando sulla mia condizione, perché so che può causare ansia ed inibizioni.
Sarò autoironica, mi prenderò in giro e tutto il resto, ma questa sono io, e io posso farlo con me stessa. Penso sia crudele farlo nei confronti di qualcun altro.
L'ironia si insinua silenziosa ma poi è in grado di cambiare le coscienze e spaccare tutto, scardinare ciò che non riteniamo giusto.
Credo che l'ironia sia una dote innata, io ho sempre cercato di diversificare molto le mie scelte, di cambiare per non annoiare il pubblico, mi piace misurarmi con nuovi ruoli e ho rifiutato copioni con personaggi collaudati e simili al passato.
Non poter prendere a lungo sul serio i propri nemici, le proprie sciagure, persino i propri misfatti è il contrassegno di nature vigorose, complete , in cui esiste una sovrabbondanza di forza plastica, imitatrice, risanatrice e anche suscitatrice d'oblio.
Con sottile ironia nobilitiamo Dio con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo.