La vita è ricca di premi di consolazione.
Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica.
Non c'è nulla che vada come previsto, è l'unica cosa che ci insegna il futuro quando diventa passato.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.
Un errore giudiziario è sempre un capolavoro di coerenza.
Le congetture vaganti giacciono alla base di ogni fallimento. Quali sono le tue? Cosa accade se sono sbagliate?
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
Il capo risolve il biasimo per il fallimento; il leader risolve il fallimento.
Non permettere che la paura di perdere ti impedisca di partecipare.
Un fallimento è solo un successo rimandato fintanto che il coraggio insegna all'ambizione. L'abitudine a perseverare è l'abitudine della vittoria.
Abbiamo fallito, ma nella buona provvidenza di Dio l'apparente fallimento spesso si rivela una gioia.
Chi si sta godendo la vita non è mai un fallito.
Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell'essere umano.
Una delle cause più comuni del fallimento è l'abitudine di rinunciare quando ci si imbatte in una sconfitta temporanea. Prima o poi, tutti compiamo questo errore nella nostra vita.
L'uomo, che sta scivolando sul pendìo del fallimento, appena ardisce consultare le cifre de' suoi libri, e respinge con isgomento la loro inesorabilità, sperando che un miracolo lo salvi.