La nobiltà è la sola e unica virtù.— Decimo Giunio Giovenale
La nobiltà è la sola e unica virtù.
L'avarizia è un vizio che può trarre in inganno perché all'inizio assume l'aspetto di una virtù.
Nel suo castello maledetto nessun signore ha mai castrato ragazzi brutti. Adolescenti storpi e scofolosi, gobbuti dietro e davanti Nerone non li rapisce.
Spesso si è indulgenti nei confronti dei corvi e si condannano le colombe.
La vendetta è il piacere abietto di una mente abietta.
Ciascuno ha tanta reputazione quanti sono i quattrini nella sua cassaforte.
Gli uomini, così i singoli come la umana società, e il loro bene comune, sono sempre legati all'assoluto ordine dei valori stabilito da Dio.
Chi ha un animo nobile non si sopravvaluta, sa imparare ed è riconoscente.
Per avere sentimenti nobili, non è necessario essere nati nobili.
Grazia, spirito, coraggio, modestia, nobiltà di sangue, buon senso, tutte bellissime cose; ma che giovano questi doni della Provvidenza, se non si trova un compare o una comare, oppure, come si dice oggi, un buon diavolo che ci porti?
La nobiltà e l'onore sono soltanto nell'otium e nel bellum.
La famiglia von Trotta era di nobiltà recente. Il suo capostipite era uno sloveno di Sipolje, ed era stato insignito del titolo per essersi eccezionalmente distinto nella battaglia di Solferino.
En gentilezza[2] non per accidente. Quel' è gentil che per sé sa valere, E non per sangue de l'antica gente.
Il primo uomo fu un agricoltore, e ogni nobiltà storica riposa sull'agricoltura.
Si può misurare la reale nobiltà di un individuo dalla somma di sentimenti poco nobili che si permette di lasciar vedere.
La nobiltà o il denaro sono soltanto lo zero che moltiplica il valore.