La libertà è come il caffè: ristretta. Va servita e conquistata in dosi minime.
Questo mondo quasi senza più guerre ma con una pace feroce, più tremenda di tutte le guerre del passato.
Si riconobbero e si smarrirono nella stessa occhiata, precipitarono nell'estraneità per ritrovarsi un gradino più in alto sulla scala della conoscenza.
Tutti gli uomini complessi hanno bisogno di una sintesi e soltanto il lavoro manuale è in grado di compierla.
Esistono due modi di guardarsi: fra conoscenti o fra estranei.
Il principio della libertà individuale e di quella politica è profondamente radicato nell'incrollabile fede dell'uguale diritto dell'intera umanità.
La libertà non è un diritto: è un dovere. Non è una elargizione: è una conquista; non è un'uguaglianza; è un privilegio.
La somma di libertà individuale che un popolo può conquistare e conservare dipende dal grado della sua maturità politica.
La libertà, osserva il filosofo, è il potenziale lanciato all'infinito.
Ciascuno è l'unico autentico guardiano della propria salute sia fisica sia mentale e spirituale.
Ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale.
Nessun uomo ha avuto dalla natura il diritto di comandare sugli altri. La libertà è un dono del cielo e ogni individuo della stessa specie ha il diritto di fruirne non appena è dotato di ragione.
La libertà non è un fine; è un mezzo.
Libertà ed amore sono un'unica cosa.
La libertà sta di casa con la ricchezza.