Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la libertà dell'altro.
— Simone Weil
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La nostra interpretazione
L’amore più alto non si misura dall’intensità del possesso, ma dalla capacità di lasciare libero l’altro. Quando una persona ama davvero, non cerca di trattenere, controllare o piegare la volontà altrui ai propri desideri. Al contrario, custodisce e difende lo spazio interiore dell’altro, riconoscendo che ogni individuo ha un proprio cammino, una propria identità, una propria vocazione. L’assenza di costrizione diventa allora il segno più chiaro della profondità del sentimento.
In questa prospettiva, l’amore non è più bisogno o attaccamento, ma dono gratuito. Rispettare la libertà dell’altro significa accettare persino il rischio di essere messi da parte, di non essere ricambiati come si vorrebbe, di vedere l’altro prendere strade che non si condividono. Chi ama in questo modo rinuncia a usare il legame come garanzia di sicurezza o come risposta ai propri vuoti. Sceglie invece di voler bene all’altro per ciò che è, e non per ciò che offre o restituisce.
La grandezza di questo amore sta nel fatto che non confonde la vicinanza con la fusione, né la cura con il controllo. È un amore che non soffoca, non limita, non condiziona; accompagna senza invadere, sostiene senza sostituirsi. Proprio per questo può durare nel tempo: non costruisce gabbie, ma crea uno spazio in cui entrambe le persone possono crescere, cambiare, perfino allontanarsi, senza che il rispetto reciproco venga meno. È un amore che accetta la vulnerabilità come prova di sincerità e che trova la propria forza nel riconoscere l’altro come fine, e mai come mezzo per colmare sé stessi.