In guerra non ci sono sostituti della vittoria.— Douglas MacArthur
In guerra non ci sono sostituti della vittoria.
Il soldato prega più di tutti gli altri per la pace, perché è lui che deve patire e portare le ferite e le cicatrici più profonde della guerra.
Non dare mai un ordine che non può essere obbedito.
Chi ha detto che la penna ferisce più della spada ovviamente non si è mai trovato di fronte un'arma automatica.
I vecchi soldati non muoiono mai, svaniscono lentamente.
Una volta che abbiamo una guerra c'è solo una cosa da fare. Essa deve essere vinta. Perché la sconfitta porta cose peggiori di quelle che potranno mai accadere in guerra.
Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l'intelligenza che si vincono i campionati.
Le vittorie spesso arrivano dopo che non si vede alcun modo di riuscire, ma ci si rifiuta comunque di rinunciare.
Alcune sconfitte sono più trionfali delle vittorie.
La vittoria non ammette gelosie.
La speranza era nel valore, la salvezza dipendeva dalla vittoria.
Non c'è nessun metodo che garantisca la vittoria: ci sono solo errori da non commettere.
La vittoria per me è non mollare, non importa cosa mi piove addosso, posso farcela, posso continuare.
La vittoria alimenta inimicizia, perché chi è vinto giace dolente. Chi ha abbandonato vittoria e sconfitta, costui ristà tranquillo e felice.
La volontà di conquista è la prima condizione della vittoria.