Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.— Edmund Burke
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.
Più grande è il potere, più pericoloso è il suo abuso.
Non conosco nulla di sublime che non sia una variante del potere.
La nostra pazienza otterrà più della nostra forza.
È lenta la marcia della mente umana.
Qualcuno ha detto che un re ha la stoffa per essere un nobile, ma non quella per essere un gentiluomo.
È di gran sollievo pensare che il male che ti è accaduto, tutti prima di te l'han sofferto, e tutti lo soffriranno.
Non di rado i grandi mali hanno sui meno grandi almeno questo vantaggio, che persuadono la rassegnazione.
I mali congiungono gli uomini.
Sono in migliaia ad accanirsi contro le ramificazioni del male, ma solo uno a colpirne la radice.
Quel che un'epoca sente come male, è di solito un contraccolpo inattuale di ciò che una volta fu sentito come bene, l'atavismo di un più antico ideale.
Il male vince sempre grazie agli uomini dabbene che trae in inganno; e in ogni età si è avuta un'alleanza disastrosa tra abnorme ingenuità e abnorme peccato.
Chi è morto non sente nessun male: se lo sente non è morto.
La non collaborazione al male è un obbligo come lo è la collaborazione al bene.
I mali che fuggi sono in te.
Se gli uomini potessero operare impunemente, non esiterebbero a compiere il male. Né dopo si sentirebbero peggiori.