Un uomo, da solo, non può fare alcun male. Il male nasce dalla disunione fra le persone.
I cavalli compiangono solamente sé stessi o, di tanto in tanto, solamente coloro nella cui pelle riescono a immaginarsi senza fatica.
Ognuno, se sapesse quel che i medici fanno, gli cederebbe volentieri la metà dei propri beni, a patto che non si accostassero mai troppo.
Un sacrificio compiuto per esigenza di onestà è la più alta gioia dello spirito.
Un uomo può ignorare di avere una religione, come può ignorare di avere un cuore. Ma senza religione, come senza cuore, un uomo non può esistere.
Che terribile errore del nostro mondo, pensare che la fatica, il lavoro sia una virtù. Né l'uno né l'altra, ma piuttosto un vizio. Cristo non lavorava.
Chi è risoluto a fare del male, trova sempre il pretesto.
Tutti i mali sono uguali quando sono estremi.
Nessuno, vedendo il male, lo preferisce, ma ne rimane ingannato, parendogli un bene rispetto al male peggiore.
Il filosofo rimane confuso, vedendo quanti mali bisogna tollerare, e quanti talvolta favorire, perché il male non cresca fuor di misura.
Ti stupisci che fuggire non ti serva? I mali che fuggi sono in te.
Non so se sto male perché impazzisco o se impazzisco perché sto male.
Scusare il male significa moltiplicarlo.
Fare il male è meglio che avere imposto il bene.
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.
Quel che un'epoca sente come male, è di solito un contraccolpo inattuale di ciò che una volta fu sentito come bene, l'atavismo di un più antico ideale.
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