Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch'io chiamo poesia.— Edoardo Sanguineti
Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch'io chiamo poesia.
Quelli di Tienanmen erano veramente dei ragazzi poveretti, sedotti da mitologie occidentali, un poco come quelli che esultarono quando cadde il muro; erano dei ragazzi che volevano la Coca-Cola.
La nozione di chiarezza, per nostra disgrazia, pare essere intrinsecamente e fatalmente oscura.
La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina.
In cinquant'anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un'epoca.
La Poesia aiuta il cuore a non invecchiare.
Scrivo poesie che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo.
Tutti gli uomini, da Adamo in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell'anima una tendenza alla poesia.
Siamo qui, nell'oscurità, sospesi tra la poesia delle lucciole e il fuoco divampante delle stelle.
I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo.
Io non so dire quello che hai letto con parole diverse da quelle che ho usato. Quando la spieghi, la poesia diventa banale. Meglio delle spiegazioni, è l'esperienza diretta delle emozioni che può spiegare la poesia ad un animo disposto a comprenderla.
Lui le diceva: "Le poesie non si spiegano, se raggiungono il posto giusto le senti, ti grattano dentro".
Rimuginare il male senza osare mai compierlo. È così che si formano le vocazioni alla poesia.
Nel XIX secolo tutti i poeti furono più o meno letterati, cosa che contamina vergognosamente la loro poesia.
Ci vuole più coraggio a concludere, che a fare un verso nuovo: tutti i medici e i poeti lo sanno.