Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?— Elias Canetti
Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?
La musica è la vera storia vivente dell'umanità, di cui altrimenti possediamo solo parti morte. Non c'è bisogno di attingervi, poiché esiste già da sempre in noi, e basta semplicemente ascoltare, perché altrimenti si studia invano.
Ognuno dovrebbe vedersi mentre mangia.
Le sue disperazioni mi suonano troppo puntuali.
Chi ha conosciuto i propri accessi di odio contro se stesso, come fa a meravigliarsi dell'odio altrui?
Il comportamento esteriore degli uomini è così equivoco che basta mostrarsi come si è per vivere completamente occultati e sconosciuti.
La lettura è il centro creativo della vita di uno scrittore.
Perché una volta che il male di leggere si è impadronito dell'organismo, lo indebolisce tanto da farne facile preda dell'altro flagello, che si annida nel calamaio e che suppura nella penna.
Un uomo che legge ne vale due.
Chi conosce il lettore, non fa più nulla per il lettore. Ancora un secolo di lettori e anche lo spirito emanerà fetore. Che a tutti sia lecito leggere, finisce per corrompere non solo lo scrivere ma anche il pensare.
Leggere è niente, il difficile è dimenticare ciò che si è letto. E ormai non sono più gli autori ad allontanarci dai loro libri, ma i loro lettori.
La lettura è un atto necessariamente individuale molto più bello dello scrivere.
Il pubblico è così stupido, che preferisce leggere le cose nuove che non le buone.
Leggere è vedere per procura.
Quando leggi, cerca sempre di stare nella migliore compagnia.
La lettura tende con gli anni a diventare una specie di doppio dell'esistenza, anzi, un concentrato di esistenza raramente eguagliato, per intensità, nell'ordinario scorrere delle giornate.