Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?— Elias Canetti
Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?
I matrimoni di interesse sarebbero i più felici. In tal caso rinuncio alla felicità.
Dio è il più grande atto di superbia dell'uomo; e quando egli l'avrà espiato, non ne troverà mai uno più grande.
Il romanzo, creatura di tempi più calmi, può portare qualcosa dell'antica calma nella nostra attuale precipitazione. Per molte persone potrebbe servire come un rallentatore; potrebbe incitare a perseverare; potrebbe rimpiazzare le vuote meditazioni dei loro culti.
I morti hanno paura dei vivi. Ma i vivi, che non lo sanno, temono i morti.
La fama rastrella il doppio di ciò che l'invidia ha potato.
Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze.
Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso.
Sono molti che leggono ogni maniera di libri, e mai non aprono il libro dell'anima propria; e quando pure l'aprissero, non vi saprebbero leggere.
Gli infaticabili lettori di libri sono come gli eterni copisti di quadri che, quando provano a dipingere qualcosa di originale, trovano che manca loro l'occhio veloce, la mano sicura e i colori brillanti, e perciò non riescono a riprodurre le forme viventi della natura.
L'atto di lettura è autentico soltanto quando conosciamo integralmente un autore, quando esaminiamo con sollecitudine particolare, anche se un po' irritata, i suoi "fallimenti" per elaborare una nostra visione personale della sua presenza.
Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.
Leggere è niente, il difficile è dimenticare ciò che si è letto. E ormai non sono più gli autori ad allontanarci dai loro libri, ma i loro lettori.
La lettura per l'arte dello scrivere è come l'esperienza per l'arte di viver nel mondo, e di conoscer gli uomini e le cose.
Il tempo è tanto prezioso che andrebbe impiegato soltanto per leggere il meglio. Ma poiché per individuarlo occorrerebbe leggere tutto, è meglio non leggere.
È meglio non saper né leggere né scrivere che saper leggere e scrivere, e non esser capaci d'altro.