La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.— Elsa Morante
La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.
Si direbbe, in realtà, all'epilogo di certi destini, che noi stessi, per una nostra legge organica, fin dall'inizio, insieme con la vita, abbiamo scelto anche il modo della nostra morte.
La curiosità, che non di rado ci attira il prossimo piú della compassione.
Io non cerco il perdono e non spero nell'altrui simpatia. Ciò ch'io voglio, è soltanto la mia propria sincerità.
Secondo certi negromanti, gli specchi sarebbero delle voragini senza fondo, che inghiottono, per non consumarle mai, le luci del passato.
Il lavoro non è per gli uomini, è per i ciucciarielli. Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
Capire la storia significa mettersi dal punto di vista di chi ha vissuto gli venti mentre questi accadevano.
Ci sono due tipi di artisti: quelli che vogliono passare alla storia e quelli che si accontentano di passare alla cassa.
A differenza della natura, la storia è piena di eventi.
La storia della politica del potere non è nient'altro che la storia del crimine nazionale e internazionale e dell'assassinio di massa.
È questa un altra giornata di decisioni solenni nella storia d'Italia e di memorabili eventi, destinati ad imprimere un nuovo corso nella storia dei continenti.
Di una storia è vero solo quello che l'ascoltatore crede.
La differenza fra la gloria reale e quella fittizia sta nel sopravvivere nella storia o in una storia.
Il più grande uomo della rivoluzione e uno dei più grandi della storia.
Una Storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei.
La storia è maestra di vita.