L'amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l'appello di aprire gli occhi sulla felicità.
Occorre convincersi che il discorso lungo e il discorso breve arrivano al medesimo fine.
Le leggi sono poste per i saggi non perché non commettano ingiustizia, ma perché non la subiscano.
Nelle discussioni fatte per amore di sé stesse più guadagna chi è vinto, in ragione di quel ch'egli vi impara.
L'altrui lode deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci soltanto della cura della nostra anima.
È necessario far calcolo del fine a noi immediatamente dato e di tutta intera l'evidenza, alla quale riportiamo i nostri giudizi. Altrimenti tutto sarà pieno di disordine e confusione.
Chi ha un vero amico può dire di avere due anime.
Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri beni.
E' sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.
Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù.
L'amicizia diminuisce quando c'è troppa felicità da una parte e troppa sfortuna dall'altra.
Con un amico decidi tranquillamente di tutto, ma prima decidi se è un amico: una volta che hai fatto amicizia, ti devi fidare; prima, però, devi decidere se è vera amicizia.
Chi muore senza portare nella propria tomba almeno una pedata ricevuta in dono da un qualche amico?
Sbaglia chi cerca un amico nell'atrio e lo mette alla prova nel banchetto.
Condividere la conoscenza è l'atto più fondamentale dell'amicizia. Perché è un modo in cui puoi dare qualcosa senza perdere qualcosa.
Dopo aver contratto un amico, in ogni cosa potrò consultarmi con lui; ma, prima, devo decidere chi sia vero amico.
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