In senso generale il giusto è uguale per tutti, in quanto è un accordo di utilità reciproca nella vita sociale; ma a seconda della particolarità dei luoghi e delle condizioni risulta che non per tutti il giusto è lo stesso.
Fra i desideri naturali che, se non vengono soddisfatti, non danno luogo a vera sofferenza, ve ne sono di quelli in cui sussiste una forte tensione; e questi hanno origine da vana opinione: e ci è difficile dissiparli non per la loro propria natura, ma per le stolte credenze degli uomini.
Dobbiamo liberarci dal carcere degli affari e della politica.
Come noi stimiamo le nostre opinioni, considerandole utili, nel caso che siano ammirate dagli altri ed anche quando non lo sono, nello stesso modo dobbiamo stimare le opinioni altrui, purché ne siano degne.
Non fare filosofia per scherzo, ma sul serio; perché non abbiamo bisogno di apparire sani ma piuttosto di esserlo veramente.
Nulla basta a colui al quale par poco ciò che basta.
Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria.
L'anima dei giusti effonde ancor più bellezza verso il tramonto.
Negli affari del mondo, l'uomo saggio non ha un atteggiamento rigido di rifiuto o di accettazione. Il Giusto è la sua regola.
È sempre il momento giusto per fare la cosa giusta.
Se molta gente pensa che una cosa sia giusta quella cosa lo diventa.
Fai sempre ciò che è giusto: questo farà piacere ad alcuni e sorprenderà gli altri.
Hai torto se stimi che un uomo di qualche valore debba tenere in conto la vita e la morte. Egli nelle sue azioni deve unicamente considerare se ciò che fa sia giusto o ingiusto e se si comporta da uomo onesto o da malvagio.
Il solo obbligo che ho il diritto di arrogarmi è quello di fare sempre e comunque ciò che ritengo giusto.
Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni.
In colui che vuol essere profondamente giusto, perfino la menzogna diventa filantropica.
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