Fai ciò che è giusto, sebbene il mondo possa perire.— Immanuel Kant
Fai ciò che è giusto, sebbene il mondo possa perire.
Ogni cultura e arte, ornamento dell'umanità, e il migliore ordinamento sociale sono frutti della insocievolezza, la quale si costringe da sé a disciplinarsi ed a svolgere quindi compiutamente con arte forzata i germi della natura.
La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana.
Da un legno così storto com'è quello di cui è fatto l'uomo non si può ricavare nulla di perfettamente dritto.
Forse una rivoluzione potrà sì determinare l'affrancamento da un dispotismo personale e da un'oppressione avida di guadagno e di potere, ma mai una vera riforma del modo di pensare.
Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l'illuminismo fra gli uomini.
Negli affari del mondo, l'uomo saggio non ha un atteggiamento rigido di rifiuto o di accettazione. Il Giusto è la sua regola.
Hai torto se stimi che un uomo di qualche valore debba tenere in conto la vita e la morte. Egli nelle sue azioni deve unicamente considerare se ciò che fa sia giusto o ingiusto e se si comporta da uomo onesto o da malvagio.
In colui che vuol essere profondamente giusto, perfino la menzogna diventa filantropica.
Il giusto non è altro che l'utile di chi è superiore.
Qualsiasi uomo più giusto dei propri vicini costituisce già una maggioranza di uno.
L'anima dei giusti effonde ancor più bellezza verso il tramonto.
Il solo obbligo che ho il diritto di arrogarmi è quello di fare sempre e comunque ciò che ritengo giusto.
Anche il debole vince il forte nelle cose giuste.
Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni.
Esser santo è un'eccezione; esser giusto è la regola. Sbagliate, mancate, peccate, ma siate giusti.