L'aforisma di Erich Fromm offre una critica incisiva alla condizione dell'uomo moderno, riflettendo sulle dinamiche del consumo e la sua influenza sulla percezione della felicità. Il testo suggerisce che il concetto contemporaneo di benessere è strettamente legato all'acquisizione materiale, sia immediata che differita attraverso crediti finanziari. Questa osservazione evidenzia come le esigenze e i desideri dei consumatori siano influenzati dalle strategie commerciali delle imprese, spesso tramite l’attrattiva di vetrine piene di oggetti attraenti ma non necessariamente essenziali per la vita quotidiana. Da un punto di vista più profondo, Fromm critica il consumismo come una forma d'alienazione sociale e individuale, sottolineando che le persone spesso cercano soddisfazioni temporanee attraverso l’acquisto anziché coltivare valori duraturi o connessioni umane autentiche. In questo modo, il testo invita a riflettere sulle vere fonti di felicità e benessere nella società contemporanea.