Solo chi ha fede in se stesso può essere fedele agli altri.— Erich Fromm
Solo chi ha fede in se stesso può essere fedele agli altri.
La domanda fondamentale è infatti: qual è lo scopo della vita? Diventare più umani o produrre di più?
La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da "democrazia di spettatori passivi", in "democrazia di partecipanti attivi", nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private.
Chissà se un felice momento d'amore o la gioia di respirare o camminare in un chiaro mattino e l'odorare l'aria fresca, non valga tutta la sofferenza e lo sforzo che la vita implica.
I consumatori moderni possono etichettare sé stessi con questa formula: io sono ciò che ho e ciò che consumo.
In nessun caso bisogna accordare la minima fiducia a una donna che sia passata per le mani degli psicanalisti. Meschinità, egoismo, arrogante ottusità, completa assenza di senso morale, cronica incapacità di amare: ecco il ritratto esaustivo di una donna "analizzata".
La barriera tra un sana fiducia in se stessi e un malsano orgoglio è molto sottile.
La fiducia è il miglior parente.
In ogni cosa, la fiducia che si sa ispirare costituisce la metà del successo. La fiducia che si avverte è l'altra metà.
È brutto non fidarsi alla mia età. Ti resta dentro per sempre.
Non fidarti di tutti.
Io non so se l'erba campa e il cavallo cresce, ma bisogna avere fiducia.
L'amore senza una completa fiducia diventa una triste oscurità densa di errori e incomprensioni.
Per ricostruire la fiducia occorre un governo di larghe intese, che raccolga tutte le forze vive della nazione, politiche, imprenditoriali e intellettuali.