Uno scrittore impegnato non è come uno scrittore solenne.— Ernest Hemingway
Uno scrittore impegnato non è come uno scrittore solenne.
Preoccuparsi è dannoso come aver paura; serve solo a far le cose più difficili.
Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!
Giaceva immobile e la morte non era con lui. Doveva essere passata da un'altra strada. La morte pedalava in bicicletta, si muoveva silenziosa sul selciato.
Il dono più essenziale per un buon scrittore è un rilevatore di stronzate, innato ed a prova di bomba. Questo è il radar dello scrittore e tutti i grandi scrittori ce l'hanno.
È il grande inganno: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti.
C'è chi crede di essere un grande scrittore perché tutti lo leggono e c'è chi crede di essere un grande scrittore perché non lo legge nessuno.
Lo scrittore che accetta, in tutto o in parte, di seguire la disciplina di un partito politico è posto prima o dopo davanti all'alternativa: sottomettersi o tacere.
Uno scrittore con l'animo in pace non è uno scrittore.
Per istruirsi uno scrittore dovrebbe più vivere che leggere. Per divertirsi uno scrittore dovrebbe più scrivere che leggere. Allora possono nascere quei libri che il pubblico legge per istruirsi e divertirsi.
Il compito di un narratore è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia.
Un buon scrittore non precisa mai.
Alcuni scrittori per scrivere hanno bisogno della vena. Altri dell'avena.
Nessun uomo andrebbe mai a cercarsi una scrittrice. Sono come i debiti. Passano le giornate a sognare invece di cucinare. Pensano ai libri invece che ai bambini. Si dimenticano di pulire la casa.
Una vocazione genuina porta lo scrittore a scrivere solo per sé: dapprima per orgoglio, poi per umiltà.
Gli scrittori di romanzi insegnano al lettore a considerare il mondo come una domanda.