Gli artisti sono le antenne della razza.
Tra tutte le definizioni della bellezza che ho trovato in varie opere di filosofia, arte, estetica ecc. ricordo con piacere quella più semplice: troviamo una cosa bella in proporzione alla sua idoneità ad una funzione.
La bellezza è un breve sospiro tra un cliché e un altro.
Per genio intendo una inevitabile sveltezza e dirittura in un dato campo. La trouvaille. La schietta semplicità nel cogliere i mezzi efficaci.
Le arti, quando sono sane, sono succinte.
Sono buoni scrittori coloro che mantengono il linguaggio efficiente. Vale a dire, che lo mantengono esatto, chiaro.
Prediligo gli artisti che sono al culmine delle loro capacità espressive, a prescindere dal fatto che questo corrisponda a un successo popolare.
Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma.
Ma la vera tragedia che affligge il maggior numero degli artisti è che essi rendono il loro ideale con troppa fedeltà, e quando un ideale è reso, non ha più né meraviglia né mistero, diventa soltanto un nuovo punto di partenza per un ideale diverso.
Lo schizzo mette l'anima dell'artista molto più a nudo che l'opera d'arte.
Un intellettuale è un individuo che dice una cosa semplice in modo difficile; un artista è un individuo che dice una cosa difficile in modo semplice.
Il temperamento artistico è una malattia che affligge i dilettanti.
Essere artista ha sempre significato possedere ragione e sogni.
Gli artisti sono grandi maghi che rendono gli oggetti laggieri come ombre, e se li appropriano, e li fanno creature della loro immaginazione e della loro impressione.
Il mondo ha molti re e un sol Michelangelo.
I grandi artisti non hanno patria.