Cinema. Arte figurativa in movimento.
Nulla si sa, tutto si immagina.
Le versioni dei fatti le modifichiamo continuamente, per non annoiarci.
Ho sempre vinto l'invidia, la vigliaccheria e la malvagità coprendole di maestosa invisibilità e di appariscente indifferenza.
Il cinema è come una vecchia puttana, come il circo e il varietà, e sa come dare molte forme di piacere.
Non bisogna accanirsi nel capire ma tentar di sentire, con abbandono.
L'artificio, sempre, è alla base del cinematografo. Ma non bisogna prendere questa parola in cattivo senso. Se i risultati sono buoni, l'artificio è, senz'altro, sinonimo di arte.
Il cinema è arte metafisica per eccellenza. Esso offre una finzione completa della vita ma, nel contempo, mostra la vita come completa finzione. Proiettato artificialmente su uno schermo, il mondo scopre la sua essenza più vera: un regno di ombre.
Papà non parlava mai di cinema ma aveva nello studio una foto di Charlie Chaplin autografata. Papà adorava Chaplin, ecco perché nel mio cortometraggio è rappresentato come un angelo.
Non è certo nell'ambiente del cinema che solitamente "pesco" le mie amicizie. Non "lego" molto, in definitiva, con gli abitanti del cosiddetto mondo dello spettacolo.
La tv vive di cinema, ma il cinema muore di tv.
Amo l'arte, mi piace recitare, cantare e ballare. Ci sono tanti aspetti del mondo del cinema che mi piacerebbe esplorare in futuro.
Il cinema non è tutto il circo che gli si forma intorno.
Ti auguri sempre che il cinema sia una delle cose che possono restare. Essendo cresciuto con il cinema, a rischio di essere banale, per me ha sempre il suo fascino stare in una stanza buia e ascoltare e vedere qualcosa. Io spero sempre di trovare lì delle risposte e delle sicurezze.
Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega niente.