Gli uomini spesso deridono ciò che è bello e buono.
L'anima altrui è solo tenebra.
Non è facile giudicare la bellezza. Io non sono pratico. La bellezza è un mistero.
Vi giuro, signori, che aver coscienza di troppe cose è una malattia, una vera e propria malattia. Eppure sono convinto che non soltanto una coscienza eccessiva, ma la coscienza stessa è una malattia.
L'uomo ama vedere il suo migliore amico umiliato davanti a lui. Per la maggior parte degli uomini, l'amicizia è fondata sull'umiliazione.
Dicono che chi è sazio non può capire chi è affamato; io aggiungo che un affamato non capisce un altro affamato.
Essere buono e vivere una vita buona significa dare agli altri più di ciò che prendiamo loro.
Diventiamo buoni sempre un tantino troppo tardi. Anche perché nessuno, grazie al cielo, potrebbe metterci alla prova.
La bontà nella donna è debolezza, nell'uomo carattere; però più frequente in quella che in questo.
Non c'è odore tanto cattivo quanto quello che si leva dalla bontà corrotta.
Essere buoni con chi non ti ha caro richiede non solo molta benevolenza ma anche molto tatto.
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Bontà divina!
Passa la bellezza, come profumo all'aria, e il suo ricordo sarà un rimpianto. Dura invece la bontà, come l'incenso nel chiuso tabernacolo, la carità fatta non invecchia mai, ed è sempre sorella alla carità da farsi.
La bontà civilizza l'intelligenza.
L'uomo deve mostrare bontà di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini.