La differenza tra innamoramento e amore è all'incirca di 20 centimetri.
— Francesco Alberoni
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La nostra interpretazione
L’immagine dei venti centimetri introduce una distinzione tra una passione che vive soprattutto nella testa e nel cuore e un sentimento che coinvolge anche il corpo e la concretezza della vita quotidiana. L’innamoramento è spesso idealizzato, carico di fantasie, aspettative e proiezioni. Rimane in una dimensione astratta, fatta di sogni, parole, promesse, immaginazione. L’amore, invece, richiede vicinanza reale, presenza fisica, gesti pratici e quotidiani. Significa condividere lo spazio, il tempo, le abitudini, le fragilità, la fatica del giorno per giorno.
La distanza misurabile richiama una differenza che non è solo emotiva, ma anche tangibile: la trasformazione da sentimento sognato a relazione incarnata. L’amore non resta sospeso, ma scende nella realtà, nella cura, nel contatto, nella scelta di stare davvero accanto all’altro. In questo senso diventa una forma di responsabilità, non più soltanto un turbamento intenso, ma una decisione che si rinnova. Dove l’innamoramento può esistere anche a distanza, nella mancanza e nell’idealizzazione, l’amore richiede prossimità, condivisione di corpi e di gesti, accettazione dei limiti concreti dell’altro. È il passaggio da un’emozione che brucia in alto a un legame che cammina a terra, tra persone reali, con tutti i loro difetti e la loro vulnerabilità.
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