Le stanze non esposte ad un'aria che trapassi fuggitele come la peste.— Francesco Chiari
Le stanze non esposte ad un'aria che trapassi fuggitele come la peste.
Se dormendo supino provate difficoltà di respiro, o vi paja d'aver sul petto una pietra; non vi prendete paura di spiriti maligni, attesoche altro non è che la circolazione del sanguo ritardata.
Le purghe d'ogn'anno, ì salassi annuali si usino da coloro, a'quali non basta l'animo di osservar astinenza, e sobrietà nel mangiar o nel bere.
Dormire colla testa e anche bocca coperta di modo che possa impedirsi la respirazione, si è cosa pessima.
Mangiare, o bere l'oro e le pietre preziose si è piuttosto pompa da ricco che di chi brami alimento.
Che il latte sia portato alle poppe da' vasi chiliferi per una strada più breve, di quella del circolo del sangue, forse sarà tempo, in cui si crederà per cosa certa, e sicura.
Una buona casa deve essere costruita, non comprata.
La gallina che cammina torna a casa con la pancia piena.
Chi vive in esilio senza casa è come un morto senza tomba.
Prendersi cura del pianeta è come curare la propria casa e poichè noi esseri umani viviamo e siamo immersi nella natura, è assurdo distruggerla e rovinarla.
Mia moglie e mio figlio sono di statura normale, quindi non voglio alterare la mia casa, anche perché se decidessimo di venderla un giorno il prezzo ci sarebbe sfavorevole.
In tutta la casa, i riquadri di luce si oscurarono, come una città in miniatura che di quartiere in quartiere andava a dormire.
"Adda tene' pacienza pure int'a casa soia", doveva avere pazienza pure a casa sua. È bella la pacienza in napoletano perché mette un po' della parola pace dentro la pazienza.
Quello che voi chiamate Inferno... lui lo chiama Casa!
Quand'ero piccolo i miei genitori traslocavano spesso, ma io li trovavo sempre.
Dove vivo? Ovunque sia, a Montecarlo, Parigi o New York. L'idea di "casa" non mi appartiene: sono homeless.