È il destino dell'uomo, quello di morire una sola volta.
Sii un saggio nelle cose del mondo, ma non un uomo di mondo.
Chi non sopporta una croce non merita una corona.
I medici sono i più felici tra gli uomini: la rinomanza proclama i loro successi e la terra ricopre i loro errori.
Togliti le preoccupazioni coi tuoi vestiti; così che il tuo riposo rafforzi il lavoro, e così il tuo lavoro addolcirà il resto.
L'amicizia è come la musica: due corde parimenti intonate vibreranno insieme anche se ne toccate una sola.
Non sai che quello che ti tocca una volta si ripete? Che come si è reagito una volta, si reagisce sempre? Non è mica per caso che ti metti nei guai. Poi ci ricaschi. Si chiama il destino.
Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi.
Il destino è spesso una comoda giustificazione per illuderci che tutto quanto accade non dipende da noi, ma da una forza misteriosa capace di trasformare i sogni in realtà e le nostre azioni in un fallimento.
E non bisogna pensare che siano cose che succedono per caso, no... e nemmeno per una questione di diottrie, è il destino quello. Quella è gente che da sempre c'aveva già quell'istante stampato nella vita.
Bisogna permettere al destino di recitare la sua parte di attore.
Esser soli è il destino di tutti i grandi spiriti; un destino a volte deplorato, ma tuttavia sempre scelto come il minore di due mali.
La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode.
Tutti muoiono nel giorno stabilito dal destino. Non perdi nulla del tempo che ti è stato assegnato; quello che lasci non ti appartiene.
I destini dell'uomo sono come fiumi, alcuni scorrono veloci, senza incertezza, lungo facili percorsi. Altri passano attraverso mille difficoltà ma arrivano ugualmente al mare. La meta finale è per tutti la stessa.
L'uomo è nato per tradire il proprio destino.
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