Il commercio con gli uomini ci seduce a osservare noi stessi.— Franz Kafka
Il commercio con gli uomini ci seduce a osservare noi stessi.
Tu puoi tenerti lontano dai dolori del mondo, sei libero di farlo e risponde alla tua natura, ma forse proprio questa tua astensione è l'unico dolore che potresti evitare.
Le decisioni burocratiche sono timide come le ragazzine.
Un credo è come una ghigliottina, altrettanto pesante, altrettanto leggero.
Prima non capivo perché la mia domanda non ottenesse risposta, oggi non capisco come potessi credere di poter domandare. Ma io non credevo affatto, domandavo soltanto.
La giovinezza eterna è impossibile: anche se non ci fossero altri ostacoli, la renderebbe impossibile l'osservazione di se stessi.
Il commercio è ladrocinio se non è scambio.
Commerciare con tutte le nazioni, stringere alleanze con nessuna.
Il libero commercio non è un principio, ma un espediente.
Il commercio è la scuola della frode.
L'inclinazione a trafficare, barattare, scambiare una cosa con un'altra è comune a tutti gli uomini e non si trova in nessun'altra razza di animali.
Il commercio mondiale è imperniato quasi interamente su dei bisogni: bisogni non del consumo individuale, ma della produzione.
Ecco da cosa si vede il buon commerciante. Ti fa comprare quello che lui vuol vendere.
Il commerciante ha in tutto il mondo la medesima religione.
Lo spirito commerciale è lo spirito del mondo. È senz'altro lo spirito grandioso. Esso mette tutto in movimento e collega tutto. Risveglia paesi e città, nazioni e opere d'arte. È lo spirito della civiltà, la perfezione del genere umano.