Bisogna avere buona memoria per poter mantenere le promesse.
I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
L'amore porta alla luce le qualità elevate e nascoste di un amante, ciò che vi è in lui di raro ed eccezionale. Così trae in inganno su ciò che in lui rappresenta la norma.
Nel mondo non c'è abbastanza amore è bontà per poterne far dono anche a esseri immaginari.
La follia è nei singoli qualcosa di raro, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli, nelle epoche è la regola.
Riguardo a quel che ci riesce meglio, la nostra vanità vorrebbe che proprio questo fosse per noi il più difficile a farsi. Per l'origine di talune morali.
Non promettere quello che non puoi mantenere.
In vita si promette ciò che non è in noi; in morte, ciò che speriamo nell'ultima illusione.
Promettere di non fare una cosa è il modo più sicuro perché a uno venga una voglia matta di farla.
Oggi la promessa, così come gli oggetti, è meno eterna, tutto dev'essere consumato e non conservato, se una cosa non funziona la si butta e se ne prende un'altra. Quella del padre invece era una generazione in grado di riparare ciò che si guastava.
Se cominci a promettere quanto ancora non possiedi, finirai per perdere la voglia di ottenerlo.
Noi promettiamo con le nostre speranze e manteniamo con le nostre delusioni.
Nel cerchio imperfetto del suo universo ottico la perfezione di quel moto oscillatorio formulava promesse che l'irripetibile unicità di ogni singola onda condannava a non essere mantenute.
Le promesse e la pastafrolla sono fatte per essere infrante.
Le promesse sono molto più divertenti delle spiegazioni.