Le promesse sono molto più divertenti delle spiegazioni.
Odio la televisione. La odio come le noccioline. Ma non riesco a smettere di mangiar noccioline.
Il dottore mi ha detto di smettere di fare cene intime per quattro. A meno che non ci siano le altre tre persone!
Tre sono le cose insopportabili: il caffè bollente, lo champagne tiepido e le donne fredde.
In Italia per trenta anni sotto i Borgia ci sono stati guerra, terrore, criminalità, spargimenti di sangue. Ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo, il Rinascimento. In Svizzera vivevano in amore fraterno, avevano cinquecento anni di pace e democrazia. E cosa hanno prodotto? L'orologio a cucù!
Nel cerchio imperfetto del suo universo ottico la perfezione di quel moto oscillatorio formulava promesse che l'irripetibile unicità di ogni singola onda condannava a non essere mantenute.
Le promesse, le grandi promesse, sono l'anima della pubblicità.
Le promesse e la pastafrolla sono fatte per essere infrante.
Non promettere quello che non puoi mantenere.
Bisogna avere buona memoria per poter mantenere le promesse.
Cadrà una maledizione su quelli che hanno violato le loro promesse, venendo meno alla parola data e distrutto la dottrina delle Forze Armate.
Se cominci a promettere quanto ancora non possiedi, finirai per perdere la voglia di ottenerlo.
Non vi è nulla di più disastroso per l'individualità che mantenere le promesse, a meno che non sia ancora più disastroso per essa il dire la verità.
Promettere di non fare una cosa è il modo più sicuro perché a uno venga una voglia matta di farla.