La moralità è l'istinto del gregge nel singolo.— Friedrich Nietzsche
La moralità è l'istinto del gregge nel singolo.
Colui che dà da mangiare agli affamati ristora la propria anima; così parla la saggezza.
La pazzia è nei singoli qualcosa di raro, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli e nei tempi è la regola.
Le forti correnti trascinano con sé molto pietrame e sterpaglia, gli spiriti forti molte teste stupide e confuse.
Per le due parti il modo più spiacevole di replicare a una polemica è quello di arrabbiarsi e tacere: perché chi attacca interpreta di solito il silenzio come un segno di disprezzo.
Si considera la cosa non spiegata e oscura più importante di quella spiegata e chiara.
Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio.
Nella morale come nell'arte, nulla è dire, tutto è fare.
La morale non ha niente di divino, è una facenda puramente umana.
Occorre costringere le morali a inchinarsi soprattutto dinanzi all'"assetto gerarchico", occorre mettere di fronte alla loro coscienza la loro presunzione finché non giungano concordemente a rendersi conto che è "immorale" dire: "Quel che è giusto per uno deve essere giusto per l'altro".
Predicare la morale è facile, difficile motivarla.
Moralità. La teoria secondo la quale ogni atto umano deve essere giusto o sbagliato, e che il 99% di essi sia sbagliato.
Moralità è semplicemente l'atteggiamento che adottiamo verso le persone che ci sono antipatiche.
La morale moderna consiste nell'accettare le regole del tempo. Io penso che per ogni uomo colto, accettare le regole del suo tempo sia la immoralità più grossolana.
La morale è la spina dorsale degli imbecilli.
La morale è semplicemente l'atteggiamento che adottiamo nei confronti di individui che, personalmente, non ci piacciono.