Una virtù che dona è la virtù più nobile.— Friedrich Nietzsche
Una virtù che dona è la virtù più nobile.
Chi pensa molto, chi pensa cioè oggettivamente, dimentica facilmente le proprie vicende, ma non dimentica i pensieri che da quelle sono suscitati.
Nella vendetta e nell'amore la donna è più barbarica dell'uomo.
Sfiducia. - La sfiducia in se stessi non sempre se ne va timida e insicura, ma a volte è quasi frenetica; per non tremare si è ubriacata.
Se si ha carattere, si ha anche una propria tipica esperienza interiore, che ritorna sempre.
Chi continua a esultare sul rogo, non trionfa sul dolore, bensì sul fatto che, contrariamente a quanto si aspettava, non sente alcun dolore. Una allegoria.
Ci sono difetti che, sfruttati bene, brillano più della stessa virtù.
La gente non può concepire in un altro la presenza di una virtù che non può concepire in se stessa.
Colui al quale è troppo caro il proprio corpo, tiene in poco conto la virtù.
Bisogna intendere che le virtù umane sono come i gusti: questi in tanto son gusti, in quanto son rimedii o cessazioni di mali; quelle in tanto paion virtù, in quanto son rimedii o cessazioni di vizii.
Non esercitata, la virtù può diventare un peccato. Come il peccato una virtù.
Quando le donne ci amano, ci perdonano tutto, persino i nostri crimini. Quando non ci amano, non danno credito a nulla, nemmeno alle nostre virtù.
Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.
La virtù affascina, ma c'è sempre in noi la speranza di poterla corrompere.
L'azione è più rara nella virtù che nella vendetta.
La virtù è inscindibile: o è o non è. Si dice che basta far penitenza dei propri peccati. Un altro bel sistema, in virtù del quale si è assolti da un delitto con un atto di contrizione!