Sia in filosofia sia in letteratura lo stile è sostanza.— George Steiner
Sia in filosofia sia in letteratura lo stile è sostanza.
È impazienza. Impazienza. Ecco cos'è il socialismo. Una furia dell'adesso.
Non è un vero lettore, non è un philosophe lisant, colui che non ha mai provato il fascino accusatore dei grandi scaffali pieni di libri non letti.
L'atto di lettura è autentico soltanto quando conosciamo integralmente un autore, quando esaminiamo con sollecitudine particolare, anche se un po' irritata, i suoi "fallimenti" per elaborare una nostra visione personale della sua presenza.
L'etichetta di homo sapiens, a parte pochi casi, probabilmente è solo un'infondata millanteria.
Lo stile più semplice, e che conviene più comunemente usare, è di tutti il più difficile; come tra tutte le biade la più delicata è quella, che richiede dall'uomo il più di fatica e di studio.
Più stili ci sono meglio è: va bene anche Alba Parietti che si mette in minigonna e poi parla della Resistenza.
Il sesso lo puoi trovare in tutti i posti del mondo. Ma la classe, dico, la vera classe la puoi trovare solo in Gran Bretagna.
Tutti gli stili sono buoni, tranne lo stile noioso.
Lo stile è gusto e cultura.
Uno stile casto e lucido è indicativo degli stessi tratti personali dell'autore.
La moda non deve mai decidere chi sei. È lo stile a decidere chi sei. E a perpetuarlo.
Parole giuste al posto giusto, questa è la vera definizione di stile.
Le discussioni sulla grammatica e lo stile sono spesso feroci come quelle sull'IBM contro il Mac, e altrettanto inutili come quelle sulla Coca contro la Pepsi o i boxer contro gli slip.
Lo stile è l'impronta di ciò che si è in ciò che si fa.