Gira, rigira, da Talete in poi la filosofia pesta l'acqua nel mortaio.
Mi è impossibile amare una donna che non mi ami. Potrei esserle amico, ma niente di più. Ogni donna che non mi ama è un uomo.
I suicidi sono solo degli impazienti.
Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente.
L'unica consolazione, di fronte a certi duelli elettorali fra due candidati, è che almeno uno dei due perderà.
L'amore, che sentimento difficile. Dove forse ciò che più conta è il teatrino della seduzione, il gioco di assoggettare qualcuno, di assoggettarsi a qualcuno.
La filosofia non è una dottrina, ma un'attività.
Scopo della filosofia è la chiarificazione logica dei pensieri.
Pensare a Dio è amarlo: quindi i filosofi hanno amato e amano Dio più d'ogni altro.
Che cosa rende filosofi? Il coraggio di non serbare alcuna domanda nel cuore.
La filosofia è la ricerca di ciò che l'uomo ha dimenticato o che più non sente; di ciò che non gli sembra più attuale.
Si riconosce un filosofo dal rifuggire tre cose abbaglianti e chiassose: la gloria, i principi e le donne: e con ciò non è detto che non siano queste a venire da lui.
Gli scienziati non sono certo contrari alla filosofia, ma sono contrari a certa filosofia: quella che non sa parlar né chiaro né corretto, che non conosce che se stessa, che puzza di truffa intellettuale, e che troppo spesso finisce in Gloria come tutti i salmi.
La via d'uscita per la filosofia è in un tal quale "storicismo" e nella "critica della cultura".
La filosofia è propriamente nostalgia, il desiderio di trovarsi dappertutto come a casa propria.
La meraviglia è un sentimento assolutamente tipico del filosofo. La filosofia non ha altra origine che questa.