Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia.
Il fare è il miglior modo d'imparare.
A conoscere perfettamente i pregi di un'opera perfetta o vicina alla perfezione, e capace veramente dell'immortalità, non basta essere assuefatto a scrivere, ma bisogna saperlo fare quasi così perfettamente come lo scrittore medesimo che hassi a giudicare.
Niuno stato è così misero, il quale non possa peggiorare; e nessun mortale, per infelicissimo che sia, può consolarsi né vantarsi, dicendo essere in tanta infelicità, che ella non comporti accrescimento.
Chi ha perduto la speranza d'esser felice, non può pensare alla felicità degli altri, perché l'uomo non può cercarla che per rispetto alla propria. Non può dunque neppure interessarsi dell'altrui infelicità.
Non c'è disperato così povero e impotente, che non sia buono a qualche cosa nel mondo da che è disperato.
I poeti sono dannati ma non son ciechi, vedono gli occhi degli angeli.
Il pensiero è sempre la pietra d'inciampo della poesia.
Poesia non è altro che un significante di un corpo che non sa di essere morto.
Scrivo poesie che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo.
L'amore è la poesia dei sensi.
Della poesia me ne fotto, io stesso sono nato per un condom che si è rotto.
La poesia è il perpetuo sforzo di esprimere lo spirito della cosa, di penetrare il corpo bruto, e di cercare la vita e la ragione che lo fa esistere.
La poesia presuppone tutto il trivio, il quadrivio, e tutta la filosofia, e il sapere umano e divino, e tutte le scienze.
Nella poesia v'è una somma utilità, e gioia e nobiltà, sì che colui che ne è privo non può considerarsi educato liberalmente.
La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina.