O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso.
La brezza del mattino ha segreti da dirti. Non tornare a dormire.
Sai tu che cosa dice il rabab, parlando di lacrime e di dolore bruciante? Dice: "sono scorza rimasta lontana dal midollo: perché non dovrei piangere nel tormento della separazione?"
La paura è senza motivo. Essa è immaginazione, e vi blocca come un paletto di legno può bloccare una porta. Bruciate quel paletto.
Quando cerchi Dio, Dio è lo sguardo dei tuoi occhi.
Non importa come si viaggia, mentre ancora sei in viaggio.
Viaggiare è come tenere i rubinetti aperti e vedere il tempo che va via, sprecato, liquido, intrattenibile.
Credo di essere un sedentario che viaggia parecchio, anche per lavoro. Non credo di avere una vera natura da viaggiatore. Mi piace fare dei viaggi, però quando sono in viaggio penso che ho molta voglia di tornare a casa.
Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre "Andiamo", e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
Il viaggio più serio è quello che porta all'incontro con Dio.
Un luogo non e' mai solo 'quel' luogo: quel luogo siamo un po' anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.
L'anno scorso ho passato 322 giorni in viaggio, ho volato per 350 mila miglia la luna ne dista 250 mila; le cose che tutti odiano del viaggiare per me sono confortanti reminescenze che sono a casa.
Qualunque viaggio non vale nemmeno i soldi del biglietto se non ci si mette nelle condizioni di percepire le relazioni nascoste sotto la superficie delle cose.
Diversivo, distrazione, fantasia, cambiamenti di moda, di cibo, amore e paesaggio. Ne abbiamo bisogno come dell'aria che respiriamo.
Non viaggio mai in aereo. Il viaggio verso l'aeroporto mi fa venire il mal d'auto.