Chi corre dietro al pubblico, vuol dire che dentro di sé non ha niente.— Giorgio Bassani
Chi corre dietro al pubblico, vuol dire che dentro di sé non ha niente.
La disinvoltura linguistica del dialogo manzoniano cos'altro è se non il segno, la spia, di una religione indifferente alla realtà, alla realtà così com'è intesa dai romanzieri realisti?
La paura è sempre una pessima consigliera.
Non c'è nulla più dell'onestà pretesa di mantenere distinto nella propria vita ciò che è pubblico da ciò che è privato, che ecciti l'interesse indiscreto delle piccole società perbene.
L'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale.
Il correre sviluppa muscoli che consumano grasso. Quando essi entrano in azione, bruciano il grasso e continuano a farlo ancora per alcune ore dopo la cessazione dell'attività, pure se si resta seduti o si dorme.
Correre è la più grande metafora della vita, perché ne tiri fuori quello che ci hai messo dentro.
Il giorno in cui smetti di correre, è il giorno in cui vinci la gara.
Per me lo jogging non è solo una forma di esercizio fisico, ma anche un modo per rilassarmi. È l'ora in cui, ogni mattina, posso restare da solo con i miei pensieri.
Qui, per restare nello stesso posto, devi correre più velocemente che puoi. Se vuoi arrivare da qualche parte, devi correre due volte più veloce.
Anche questo è un vantaggio del correre rispetto agli altri sport: ognuno va per conto suo e non ha da rendere conto agli altri.
Poi si rivolse, e parve di coloro che corrono a Verona il drappo verde per la campagna; e parve di costoro quelli che vince, non colui che perde.
Amo l'atletica perché è poesia Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta.
Da noi in Giamaica correre è una questione di cultura, come in Kenya per il mezzofondo. Da ragazzini voi sognate di diventare calciatori, noi sprinter.