Amo l'atletica perché è poesia Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta.
Qualcuno ha definito la malattia dell'uomo d'oggi come una progressiva perdita del centro. Un tempo l'uomo fu creduto misura di tutte le cose, più tardi si continuò a crederlo misura di tutte le cose, oggi non lo si crede più misura di nulla.
Le innaturali concentrazioni metropolitane non colmano alcun vuoto, anzi lo accentuano. L'uomo che vive in gabbie di cemento, in affollatissime arnie, in asfittiche caserme è un uomo condannato alla solitudine.
È molto triste per i superstiti individui che l'arte moderna, nata come tragedia, si sia capovolta in commedia o in farsa.
Se procedi t'imbatti tu forse nel fantasma che ti salva: si compongono qui le storie, gli atti scancellati pel giuoco del futuro.
L'uomo, l'uomo-artista crede più o meno in buona fede di aspirare alla libertà, ma nel suo profondo la considera come un'ipotesi disastrosa e, per fortuna, inattuabile.
Il giorno in cui smetti di correre, è il giorno in cui vinci la gara.
Il mio dottore dice che correre significa guadagnare anni di vita. Infatti, da quando corro dimostro dieci anni di più.
L'unico modo per essere seguito è quello di correre più velocemente degli altri.
Per me lo jogging non è solo una forma di esercizio fisico, ma anche un modo per rilassarmi. È l'ora in cui, ogni mattina, posso restare da solo con i miei pensieri.
Correre di mattina lungo il molo di Baranco, quando l'umidità della notte impregna ancora l'aria e rende i marciapiedi scivolosi e lucidi, è un buon modo per cominciare la giornata.
Correre è la più grande metafora della vita, perché ne tiri fuori quello che ci hai messo dentro.
Correre mi ha insegnato che perseguire una passione è più importante della passione stessa.
La sola ragione per cui comincerei a fare jogging è che così almeno posso sentire di nuovo un respiro affannoso.
Qui, per restare nello stesso posto, devi correre più velocemente che puoi. Se vuoi arrivare da qualche parte, devi correre due volte più veloce.
Da noi in Giamaica correre è una questione di cultura, come in Kenya per il mezzofondo. Da ragazzini voi sognate di diventare calciatori, noi sprinter.
La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio.
Coloro i quali affermano che la parola, il suo profilo, il suo aspetto fonico condizionano lo sbocciare della poesia hanno diritto di vivere. Costoro hanno scoperto la strada che conduce all'eterna fioritura della poesia.
Ispirazione per me è indifferenza. Poesia: salute e impassibilità. Arte di tacere. Come la tragedia è l'arte di mascherarsi.
Un poesia è, o dovrebbe essere, un tratto impermeabile del fiume che sta scorrendo in tutte le direzioni, e tutte le immagini in conflitto entro di esso dovrebbero essere riconciliate per quel breve fermarsi del tempo.
Di fronte alla poesia mi trovo disarmato. La bellezza del linguaggio in versi è profondamente superiore.
La poesia è un miele che il poeta, in casta cera e cella di rinuncia, per sé si fa e pei fratelli in via; e senza tregua l'armonia annuncia.
Ciò che in poesia è strabiliante diventa brusco in prosa, la forza diventa brutalità, la vivacità ardore e l'audacia sfacciataggine.
Le arti tutte, ma più specialmente la musica e la poesia, possono stimarsi due lampi balenati da un medesimo sguardo di Dio.
Una poesia completa è quella in cui un'emozione trova il pensiero e il pensiero trova le parole.
Quando si nasce poeti, l'amore e la morte si fanno compagnia e tutti e due hanno le tasche bucate per non contare gli anni.
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