"Aver ragione" è la naturale vocazione della follia.
In verità, non c'è al mondo oggetto librario più fascinoso, seducente, innamorativo di una enciclopedia.
Questo gioco arcaico, matematico, simbolico, non ha nulla dello sport: non produce campioni fatti di carne di manzo, non è cordiale, è silenzioso, maniacale, malsano, genera nevrotici protagonisti di un freddo sogno di simboli e tornei, di numeri e di re.
In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio.
Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.
Nella nostra cultura noi non riusciamo a pensare al paradiso, per il momento, se non come una variante particolarmente luminosa del nulla.
La follia si manifesta in varie forme, ma non tutte immediatamente evidenti.
Quale momento della vita non sarebbe triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso, senza il piacere, e cioè senza un pizzico di follia?
Se nella vita siamo circondati dalla morte, così anche nella salute dell'intelletto siamo circondati dalla follia.
Se il matto persistesse nella sua follia, andrebbe incontro alla saggezza.
La massima saggezza confina con la più grande follia.
La pazzia mi visita almeno due volte al giorno.
Per quanto sia evidente la follia assassina, hanno fatto un lavoro senza sbavature. Se uno fosse un maniaco potrebbe quasi ammirarli.
Il brigantaggio non è che un accesso di eroica follia, e di ferocia disperata: un desiderio di morte e distruzione, senza speranza di vittoria.
Le idee folli e squilibrate hanno la fastidiosa tendenza a diffondersi e radicarsi.
Dare un significato alla vita può sortire follia, ma la vita senza significato è la tortura dell'irrequietezza e del desiderio vago - è una nave che anela il mare eppure lo teme.