Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.— Giorgio Manganelli
Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell'orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
Io amo i poveri, e soffrirei in un mondo senza poveri; i poveri sono le brioches dell'anima.
Non conosco migliore scuola di anarchia del matrimonio indissolubile.
Il problema della vita è quello di migliorare ininterrottamente, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
Il carosello del tempo porta con sé le sue vendette.
L'odio è cieco, la collera sorda, e colui che vi mesce la vendetta, corre pericolo di bere una bevanda amara.
Un uomo che medita la vendetta mantiene le sue ferite sempre sanguinanti.
Li batteremo arrivando vivi alla fine della guerra, è questa la nostra vendetta.
Sangue sitisti, e io di sangue t'empio.
La vendetta e la giustizia a volte coincidono.
Ho bisogno di vendetta come un uomo affaticato ha bisogno di un bagno.
I giorni in cui dimentico sono finiti. Stanno per cominciare i giorni in cui ricordo.
Il diritto è la vendetta che rinuncia.
La vendetta è un piatto che va servito freddo.