Il giornalista può essere fazioso, il giornalismo non lo è mai.— Giovanni Floris
Il giornalista può essere fazioso, il giornalismo non lo è mai.
La politica dovrebbe rappresentare interessi, interpretare ideali, colmare il divario tra sogno e realtà; non può essere fatta solo sottolineando i vizi del proprio avversario.
Il giornalismo di agenzia è quello forse più vero e divertente, quello dove vivi a contatto diretto con la fonte e dove scopri la bellezza della Notizia.
Accusare i talk-show di dare una brutta immagine della politica è come prendersela con il termometro quando si ha la febbre.
Il pragmatismo ti aiuta a raggiungere gli scopi che ti sei prefisso, però te li fa anche dimenticare.
Il giornalismo è un mestiere che amo, quindi anche i sacrifici mi sembrano tollerabili.
Peste della patria è il giornalismo che accetta le notizie senza vagliarle, quando pur non le inventa.
Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa.
L'umanità, una volta appresa l'arte del giornalismo non sopporta più che le si infliggano libri.
Ci sono due specie di giornalisti: quelli che si interessano a ciò che interessa il pubblico; e quelli che interessano il pubblico a ciò che gli interessa, e questi sono i grandi.
Il giornalista è il solo scrittore che, quando prende la penna, non spera nell'immortalità.
Un buon giornalista non legge che un giornale, il suo, e in questo giornale, non legge che un articolo, il suo.
È l'ultima giornalista che fa inchieste vere, in un momento in cui su tutti i giornali sono state abbandonate. E addirittura stupisce che le possa fare.
Le spie non servono al giorni nostri. La loro professione si è esaurita. I giornali fanno il loro lavoro.
Dato che le fondamenta dei nostri governi sono l'opinione del popolo, il primo obiettivo dovrebbe essere di tenere questa opinione nel giusto; e se dipendesse da me decidere se dovessimo avere un governo senza stampa o stampa senza un governo, non esiterei un momento a preferire quest'ultimo.