Le cose lunghe diventano serpi.
A provare non si perde nulla.
Certuni non sanno star soli neppure in paradiso.
Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.
Lo sfortunato ha i giorni lunghi.
Né visita di morto senza riso, né sposalizio senza pianto.
Chi si modera di rado si perde.
Meglio fermarti prima di colmare l'orlo. Affila troppo la lama e il filo si rovinerà. Ammassa una fortuna in oro e giade, e nessuno potrà proteggerla. Pretendi benessere ed onori, ed il disastro ne seguirà. Ritirati quando il lavoro è compiuto. Questa è la strada verso il paradiso.
Di uomini che peccano per difetto in ciò che riguarda i piaceri o che godono meno di quanto non sia conveniente, non ce ne sono molti: non è umana una simile insensibilità.
Ogni genio è un gran fanciullo, già per il suo guardare al mondo come a un che di estraneo. Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole, sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai.
Il tuo vestire, per quanto può permetterti la borsa, sia di buon prezzo, ma non stravagante; ricercato, ma non troppo fastoso, ché l'abito rivela spesso l'uomo.
Meno comodità si hanno e meno bisogni si hanno, meno bisogni si hanno e più si è felici.
Nulla di troppo.
Chi medita cerca di conoscere i suoi difetti, tenta di correggerli e si modera negli impulsi.
L'illusione rinasce a ogni generazione e gli amplessi la perpetuano, da secoli e millenni il solo rimedio è la continenza.
Bisogna alzarsi da tavola con la fame.