Scirocco chiaro e tramontana scura, mettiti in mare senza paura.— Giovanni Verga
Scirocco chiaro e tramontana scura, mettiti in mare senza paura.
Chi piglia bellezze piglia corna.
Il mondo è pieno di guai, chi ne ha pochi e chi ne ha assai.
I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
La gallina che cammina torna a casa con la pancia piena.
Chi comanda ha da dar conto.
Prendi un filo di paglia e buttalo in aria, vedrai da che parte soffia il vento.
Mare bianco, scirocco in campo.
Se io fossi il vento, non soffierei più su un mondo tanto malvagio e miserabile... Eppure, lo ripeto e lo giuro, c'è qualcosa di glorioso e di benigno nel vento.
Venti, nubi, nebbie e tempeste, flussi e reflussi che procedeno dalla vita e spiramento di questo grande animale e nume, che chiamiamo Terra.
Non cercar mai di dire il tuo amore Amore che giammai può essere detto Perché il vento gentile trascorre Silente, invisibile.
Parlo della bellezza. Non ci si mette a discutere su un vento d'aprile. Quando lo si incontra ci si sente rianimati. Ci si sente rianimati quando si incontra in Platone un pensiero che corre veloce, o un bel profilo di una statua.
Quando il sole si corica insaccato si aspetta il vento di ponente.
Quando veniva settembre, il vento cambiava di verso e la stagione di odore. Al maestrale dei giorni di sole e di mare increspato succedeva il libeccio che alzava onde lunghe.
Perché amava tanto i temporali, perché lo eccitava il rumore delle porte spalancate dal vento e delle folate di pioggia che spazzavano violentemente le scale di casa?