L'Italia è una speranza storica che si va facendo realtà.
Non è vero che in Italia non esiste giustizia. È invece vero che non bisogna mai chiederla al giudice, bensì al deputato, al ministro, al giornalista, all'avvocato influente. La cosa si può trovare: l'indirizzo è sbagliato.
Il fesso si interessa al problema della produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della distribuzione.
La verità è sempre la correzione di un errore; e quindi l'errore fa parte della verità.
L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono.
La Chiesa cattolica può essere definita la risposta che il mondo ha dato al Vangelo.
In Italia si dice Dio e si pensa subito al papa e alla curia romana, è una sorta di reazione meccanica che dobbiamo alla nostra lunga storia all'ombra del Cupolone, e non sono pochi coloro che dicono di essere senza Dio solo perché in realtà vogliono liberarsi dal papa e dalla curia.
Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: "Fare l'Italia anche col diavolo".
A noi italiani piace far da soli e spesso siamo molto furbi per far da soli: furbi, ma non intelligenti.
Il grande male dell'Italia sono i difetti che rovinano lo Stato; era quello che doveva riformarsi e non la lira.
Gli italiani si lamentano troppo, quindi stanno bene.
In Italia non esistono statisti poiché non vi è mai stata alcuna cultura dello Stato, della democrazia vera, del bene pubblico.
Metello diventò vero italiano e vero uomo: prima ancora di essere elencato nei registri del comune, si trovò registrato negli elenchi della polizia.
L'Italia è fatta, tutto è a posto.
In Italia non si può ottenere nulla per le vie legali, nemmeno le cose legali. Anche queste si hanno per via illecita: favore, raccomandazione, pressione, ricatto ecc.