"Dopo che è morta, l'ho amata". È la storia di ogni vita, e di ogni morte.
Oggi non avere talento non basta più.
Quando un amico ce la fa, un piccolo qualcosa muore dentro di me.
Alcuni scrittori prendono gusto al bere, altri al pubblico.
Lo stile è sapere chi sei, cosa vuoi dire, e non importartene un fico secco.
Il sesso è. Non ci si può fare niente. Il sesso non costruisce strade, non scrive romanzi e di certo non dà significato a nulla nella vita, se non a se stesso.
Che cosa è la morte per me? Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
La Morte è l'ultimo dei mali.
La radice di qualsiasi schiavitù è la morte.
La morte del corpo non è la fine dello spirito, ma solo una tappa del viaggio, come quando nei tempi andati si cambiava diligenza.
Noi tendiamo alla morte, come la freccia al bersaglio, e mai falliamo la mira.
Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov'è il cimitero dei cattivi?
Poche cose sono più facili che vivere male e morire bene.
E la morte passò con la nuda falce a produrre tanti vuoti nelle nostre già sparute schiere di sopravvissuti.
È l'inerte che prevale nell'universo e non ciò che vive. Morire è passare dalla parte del più forte.