L'arte! L'arte! Che bella cosa questa vanità.— Gustave Flaubert
L'arte! L'arte! Che bella cosa questa vanità.
Nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un pentolino di latta su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle.
Fra tutte le burrasche che investono l'amore, una richiesta di denaro è la più fredda e la più distruttiva.
Imbecilli. Coloro che non la pensano come noi.
Ottimista: equivalente d'imbecille.
Il sogno della democrazia è di innalzare il proletariato al livello di stupidita che ha gia raggiunto la borghesia.
Il peccato del nostro secolo è la vanità, e questa fra tutte le schiave è la più vile.
La vanità gioca dei brutti scherzi alla memoria.
Non avrei potuto essere più disperatamente cieca se fossi stata innamorata. Ma è stata la vanità, non l'amore, che mi ha perduta.
Chi scrive contro la vanità vuole la gloria di avere scritto cose giuste, e i loro lettori la gloria di leggere cose giuste, e io che scrivo questo ho lo stesso desiderio, come forse anche coloro che lo stanno leggendo.
L'ambizione non è che una semplice vanità passata di grado.
L'amore che si basa sul denaro e sulla vanità genera la più ostinata delle passioni.
Lo schiavo ha la propria vanità, non vuole obbedire che al più grande dei despoti.
Credilo fermamente: tutto è vanità quello che non conduce a santità.
Si è vanitosi per natura, modesti per necessità.
Nessuno amerebbe se stesso se si conoscesse, e così, se non ci fosse la vanità, che è il sangue della vita spirituale, moriremmo di anemia nell'anima.