Le uniche rivoluzioni durature sono quelle del pensiero.
Ciò che facciamo per orgoglio è spesso superiore a che che completiamo per dovere.
Le folle non sono influenzabili coi ragionamenti, e non comprendono che grossolane associazioni di idee. Gli oratori che sanno impressionarle, non fanno mai appello alla loro ragione, ma ai loro sentimenti.
L'anarchia è ovunque quando la responsabilità non è da nessuna parte.
Se l'ateismo si propagasse diventerebbe una religione non meno intollerante di quelle antiche.
Per molti, libertà è la facoltà di scegliere le proprie schiavitù.
In una rivoluzione, se è vera, si vince o si muore.
La rivoluzione del mondo, passa attraverso la rivoluzione dell'individuo.
Per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione.
Quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.
Esiste un'unica rivoluzione possibile ed è quella che si fa da soli, quella che avviene nell'individuo, che si sviluppa in lui con lentezza, con pazienza, con disubbidienza!
Forse una rivoluzione potrà sì determinare l'affrancamento da un dispotismo personale e da un'oppressione avida di guadagno e di potere, ma mai una vera riforma del modo di pensare.
La rivoluzione consiste nell'amare un uomo che ancora non esiste.
Le rivoluzioni costano carissime, richiedono immensi sacrifici e perlopiù finiscono in spaventose delusioni.
La rivoluzione la intendo come una forza propulsiva, come il convergere di alcune situazioni storiche che determinano l'esplosione di tutte le valvole di sicurezza. La rivoluzione è un avvenimento che cambia il mondo.