Le uniche rivoluzioni durature sono quelle del pensiero.
L'uomo mediocre aumenta il proprio valore facendo parte di un gruppo; l'uomo superiore lo sminuisce.
Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un'altra parte, preferendo deificare l'errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle è sempre loro vittima.
Le folle comprendono raramente qualcosa degli eventi che compiono.
Il valore attribuito a una dottrina dipende molto meno dalla sua correttezza che dal prestigio posseduto da colui che la enuncia.
Appartenere a una scuola, significa perdere la propria personalità; non appartenere a una scuola, significa abdicare a ogni possibilità di prestigio.
Rivoluzionario è chi non accetta il dato naturale e storico e vuole cambiarlo.
Il processo rivoluzionario è intrinsecamente il miglior programma di sanità pubblica possibile.
Nessuna grande rivoluzione, come la storia dimostra, si è compiuta senza guerra civile.
Nessun vero rivoluzionario muore invano.
Ogni grande impresa richiede passione e la rivoluzione richiede passione e audacia in grandi dosi.
Forse una rivoluzione potrà sì determinare l'affrancamento da un dispotismo personale e da un'oppressione avida di guadagno e di potere, ma mai una vera riforma del modo di pensare.
Non potrà esserci nessuna rivoluzione di massa finché non vi sarà una rivoluzione personale, a livello individuale.
I popoli ben governati e contenti non insorgono. Le insurrezioni, le rivoluzioni, sono la risorsa degli oppressi e degli schiavi e chi le fa nascere sono i tiranni.
Non si può fare una rivoluzione portando i guanti di seta.